Il deserto
oasi d’essenza che emerge di contrasti
dove l’amicizia si converte in versi.
Dalla bocca stessa del deserto aspetto un grido
ma niente di più che il silenzio
solo il rumore di quad che sfrecciano.
Anche se la bocca in questi giorni ha lavorato tanto a masticare, sempre masticare…
Sembrava di procedere pasto a pasto.
Passo a passo
Con la sabbia negli occhi
Le sopracciglia bianche
Corriamo sui quad
Siamo a un passo dal toccare
(perché non si può abbracciare o accarezzare)
il dolce cuore del deserto
dove dimora un cammello bianco
solo.
Su di un tappeto volante arriviamo in un altro mondo d’incanto:
la moschea El Sahaba.
Il suo nome significa “gli amici del profeta Mohammed”, ma è meglio nota come Moschea Dorata, perché sembra realizzata in sabbia e risplende sotto la luce del sole.
Il suo fascino ti apre la bocca
Mentre da lontano si accende la notte egiziana.
Qui con le sue stelle puoi giocar.
Nessuno ti dirà che non si fa.
Saliamo fin lassù
poi guardiamo in giù
le luci che si accendono procurano una dolce sensazione in me
un po' di follia e di magia
percuotiamo il suolo con il piede scatenato nella danza
siamo al Farsha uno tra i locali più esclusivi di Sharm.
Seguendo uno sciame di pesciolini
ci addentriamo nel sogno:
ho visto i pesci volare!
Il pesce scorpione solo al centro del mare
e mio zio che aveva come figlio un gamberetto.
Questo ho sognato.
Sarà stato il troppo mangiare?
Dal diario di Clarissa
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