Sharm El Luli "La spiaggia di Dio".
Qui una voce di colibrì si spezza
il sole si scinde in piccoli raggi sulla sabbia bianca
attorno solo il deserto
l’acqua cristallina e nel fondo la barriera corallina.
Qui sotto vive una tribù,
non di indigeni o beduini, anche se le beduine ci sono e cercano di conquistarci con i loro braccialetti, bensì di parole mutilate che cerca asilo nella mia gola, affinché nulla canti di me e regni il silenzio.
Ogni tanto mi sento come se il mio sangue fosse finito. Come se qualcuno si alzasse di notte e devastasse il paese dei sogni. Di quei sogni che non sono mai appartenuti alla realtà. Vivo così. Come un foglio bianco che si perde nella carta, esco da me stessa e viaggio su un foglio bianco.
Qui capisco che non posso accettare una realtà diversa da quella dell’arte. Scrivo proprio per dare un senso a questo mondo.
E giriamo tra bellezze che iniziano perdere senso avanti ai miei occhi. A volte qualcuno ci calpesta, ma, dopo esserci rimesse dalle prime ammaccature, rialziamo il capo. Siamo nella valle dei dromedari. Ci ripariamo sotto alberi di acacia e ci avviciniamo ai dromedari, ma non troppo perché si sa, i cammelli mordono … mordono e sputano, bisogna stare attenti!
Dal diario di Clarissa
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