RICOLARONCATOFRANCOROSSOJEEP
 

E se ci siamo sbagliati...

E se ci siamo sbagliati e non gira tutto intorno all'amore?

Mi sembra ancora di sentire il rumore della barca sul fiume
È la città che si muove.
Si muove la città
con le sue infinite distese desertiche.
Le sue vele sulle case sono mille lenzuola
E in mezzo a questo mare
cercheremo di scoprire qual è il corallo più prezioso.
Siamo a Berenice.
Abbiamo lasciato il Nilo per inoltrarci nel Mar Rosso ed arrivare a toccare il tropico del cancro.
Qui il caldo ci infiacchisce i corpi ormai provati dal lungo viaggiare.
Il paese che circonda Berenice sembra sia immerso in una grande malinconia, tutto deserto, quasi privo di abitazioni umane, solo qualche villaggetto di beduini.
Ci fermiamo a Shalateen, un luogo immerso nel nulla più assoluto, solo deserto e case distrutte dal tempo.
In una piazza, lì dove vi è solito commerciare cammelli, noi beviamo un caffè in stile beduino. Sedute su dei tappetti segnati dalle linee della vita, pieni di rughe e di terra, attendiamo il nostro caffè, mentre gli uomini del posto, vista la nostra presenza, si catapultano all’interno del bar. C’è chi ci ammira dalle inferriate delle finestre e chi spavaldo entra nel caffè per agghindare una celebrazione di matrimonio.
Loro abituati a comprare i cammelli, vorrebbero comprarci. Hanno un libretto con tutti i costi, me lo mostrano e lo vogliono scambiare con il mio: il diario di una Donnavventura in viaggio.
Non ci lasciamo abbindolare dalle loro canzoni, dai loro balli, dal loro amore e andiamo via alla ricerca delle donne, perché in questo villaggio dimenticato, situato ai confini del mondo, non esistono le donne. A loro è destinata la casa, tutto il giorno in casa, guai ad uscire. Ma la nostra curiosità oltrepassa ogni limite, abbiamo un obiettivo: trovare una donna!
Fermi tutti! Ecco in lontananza un gruppo di giovani ragazze. Ci avviciniamo ma loro scappano come quando ti avvicini ai granchi in riva al mare.
Shhh calma, calma, non vogliamo fare foto, vogliamo solo stringervi la mano. Così dopo alcuni scambi di sguardi rubati ci rimettiamo in cammino.
Sulla strada una fila gremita di camionisti è ferma. È da ore lì sotto il sole cocente che aspetta di poter valicare il confine ed arrivare in Sudan. Portano con loro di tutto, dall’acqua, ai cibi, farine e vari oggetti. Uno tra questi camionisti ha scritto sulla maglietta “al mio dolce cuore”. Sempre l’amore è con loro e pensare che c’è chi non ha mai scritto un Ti Amo. Che cos’è la vita senza un ti amo. Eppure esistono vite in cui non esiste un ti amo. Questo talvolta ci fa cadere in una profonda noia nonostante lo splendore dei luoghi in cui viviamo. E se ci siamo sbagliati e non tutto ruota attorno all’amore?

Dal diario di Clarissa

 
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