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Una giornata al monastero buddista

Oggi sarà una giornata davvero speciale perché siamo dirette all’eremo buddista Koyasan.
Si trova sul monte Koya, a circa 900 metri di altitudine, e per raggiungerlo percorriamo una strada di montagna immersa letteralmente nel verde intenso di conifere sempre verdi.
Il complesso templare è molto esteso, ma il suo fulcro è il tempio Kongobuji e qui incontriamo il monaco che ci farà da guida. Vive nel tempio da cinquant’anni, praticamente è cresciuto qui.
Questo luogo è molto frequentato da viaggiatori provenienti dal tutto il mondo, soprattutto dall’Asia; infatti, la nostra attenzione è subito catturata da due turiste vietnamite vestite con abiti italiani.
Il monaco ci accompagna a vedere i vari ambienti del tempio, che raccontano la storia del suo fondatore, sino ad arrivare ad un grande giardino zen, impeccabile e meraviglioso, la quintessenza dell’armonia e dell’equilibrio.
Il pranzo è già in stile buddista, quindi rigorosamente vegetariano. La bento box contiene ciotoline di varie fogge con verdure, brodi, radici e salsine dai sapori difficilmente identificabili, che virano dall’aspro al dolce.
Dopo pranzo raggiungiamo la porta d’ingresso al sito, un maestoso cancello rosso chiamato Daimon.
Qui si trova anche l’inizio del “pellegrinaggio delle donne”, un percorso che gira attorno al complesso templare, che per oltre 1000 anni, sino al 1873, è stato interdetto alle donne. A loro era concesso solamente pregare lungo il periplo.
Ritorniamo verso il centro del sito dove si trovano i templi principali e tra tutti spicca la grande pagoda rossa: Kongobuji Kompon Daito. Entriamo e ammiriamo le grandi statue dorate raffigurante Buddha.
Particolare è il tempio ottagonale Rokkaku Kyuzo; contiene tutti gli scritti del buddismo ma, siccome non possono essere letti, per assimilarne l’essenza si può far girare un grande ingranaggio posto alla base del tempio.
Nel sito sono presenti diversi santuari shintoisti, a testimoniare la grande armonia che ha sempre regato tra le due religioni.
A metà pomeriggio un monaco maestro ci accompagna in un’esperienza di meditazione. Ci invita a sederci in posizione comoda a mettere le mani una nell’altra unendo i pollici, a chiudere gli occhi e respirare. Respirare sembra una cosa banale perché lo facciamo automaticamente, però farlo nel modo giusto permette di liberarsi delle negatività, inspirando energia.
Ceniamo all’interno del monastero e ci viene offerta una cena in stile: Shojin ryori, vale a dire lo stile dei monaci buddisti. Vengono utilizzate solo verdure e piante selvatiche, compatibilmente con il variare delle stagioni. Tante piccole ciotole, una diversa dall’altra, con una grande varietà di preparazioni e di sapori.
Dopo cena viviamo un’esperienza molto emozionante, uno dei luoghi più importanti di Koyasan è il mausoleo Okunoin, dove riposa il fondatore, monaco Kukai. Lo si raggiunge percorrendo un sentiero acciottolato che passa lungo oltre 200.000 lapidi ricoperte di muschio e monumenti commemorativi sotto una sorta di baldacchino formato dalle fitte foglie verdi dei cedri secolari.

Redatto da: Chiara

 
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