Si parte presto presto questa mattina per l’ultima tappa nel Deserto occidentale, in direzione sud-est, verso Luxor.
Lasciando l’oasi di Kharga incontriamo due carretti governati da bambini, il primo conduce due mucche adulte e due vitelli al pascolo, l’altro, trainato da un asinello, porta del foraggio appena tagliato. Vanessa e Giulia scherzano salendo sui carretti e dicendo che a Luxor ci vengono così…
Proseguiamo lungo il nostro monotono tragitto in cui non ci sono punti di sosta attrezzati, ma noi abbiamo imparato dai beduini, improvvisiamo un piccolo falò e prepariamo tè e caffè, e in un attimo siamo pronte a ripartire.
Entriamo nella cittadina di Luxor e raggiungiamo il campo base, dove troviamo ad attenderci Alice e Clarissa, pronte a dare il cambio ad Aliai e a me (Chiara), che rientreremo in Italia tra un paio di giorni, alla fine di questa prima fase di viaggio.
Il pranzo si prolunga per via dei primi aggiornamenti e racconti di viaggio. Riorganizziamo velocemente la squadra e andiamo verso una delle meraviglie d’Egitto, il tempio di Luxor.
La via d’accesso al complesso monumentare è quel che rimane di uno spettacolare viale di sfingi che lo collegava al tempio di Karnak, lontano circa tre chilometri.
Arrivando si vedono il grande obelisco di Ramses II, gemello di quello che si trova a Parigi a Place de la Concorde; poi arrivano i sei colossi raffigurati il faraone seduto, l’ingresso monumentale costituito dai due piloni attraverso i quali si accede al tempio. Gli occhi si riempiono di meraviglia, corrono da una colonna ad un cartiglio immaginando come doveva essere vivere a quei tempi e percorrere da contemporanei quelle sale.
Il sole sta tramontando e regala al tempio di Luxor una luce speciale.
Dal diario di Chiara
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