






Sveglia presto questa mattina, la temperatura sembra leggermente più bassa, non ci sono le raffiche infuocate dei giorni scorsi.
Riorganizziamo attrezzature e bagagli perché stiamo per lasciare l’oasi di Dakhla, dirette verso la più meridionale delle oasi del Deserto Occidentale, Kharga, che dista circa 700 chilometri dal Cairo.
Il primo tratto di strada lo percorriamo ancora immerse nel verde dei campi coltivati e dei palmeti, incontriamo contadini sui carretti trainati da asini e la campagna è qui e là punteggiata dal bianco e nero delle mucche frisone che pascolano all’ombra.
Procedendo verso sud il verde si dirada e il deserto torna ad essere padrone assoluto del panorama, attorno a noi è piatto e sabbioso, mentre in lontananza vediamo dei bassi rilievi montuosi.
Durante il nostro peregrinare fra le oasi siamo sempre state scortate dalle auto della polizia, che hanno fatto la staffetta tra un posto di blocco e l’altro, non mi era mai capitata una scorta così capillare, ogni nostro passaggio è stato registrato. Una presenza costante e discreta che non ha mai interferito in alcun modo con il nostro lavoro, anzi, durante il trasferimento di oggi, ci siamo fermate in una stazione di polizia per fare una piccola sosta durante la guida e ci sono stati offerti tè e caffè.
Ci voleva proprio una pausa dalla guida, anche perché il paesaggio è molto monotono, intervallato solo da piccole sparute oasi in lontananza e presidi militari.
Dopo ore di guida arriviamo a Kharga, decisamente meno bucolica di Dakhla; alti palazzi, strade polverose, è una città vera e propria, con negozi e strade affollate.
Raggiungiamo il nostro campo base che per l’architettura potrei ribattezzare Pink Shining hotel, per via del rosa che è il colore dominante.
Oggi è venerdì, giorno di festa, verso l’ora del tramonto e con la temperatura più sopportabili, andiamo a fare un giro in centro città. Ci sono molte attività commerciali ancora aperte, negozi di abbigliamento, sarti, parrucchieri, fruttivendoli e anche bancarelle ambulanti che vendono pannocchie arrostite sulla griglia. Vanessa scende dall’auto e ne compra per tutte.
Poco più avanti vediamo che c’è un po’ di movimento, parcheggiamo i fuoristrada e scendiamo tutte a dare un’occhiata. In attimo veniamo circondate da un gruppetto di ragazzine curiose, ci tempestano di domande, vogliono seguirci sui social, e ci fanno un sacco di domande! Eravamo partite con l’idea di chiacchierare con loro, e invece siamo state subissate di domande e di sorrisi, è stato molto divertente. Chiamavano le amiche a raccolta e, vinta la timidezza, ci siamo fatte un sacco di foto insieme!
Questo Egitto è una continua sorpresa!
Dal diario di Chiara
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