






Oggi è una giornata di festa, non solo perché è domenica, ma perché ricorre il compleanno del capo spedizione. In gran segreto organizziamo una festicciola mattutina, con torta, candeline, cappellini e palloncini colorati. La sorpresa pare essere riuscita…
Dopo colazione prendiamo i fuori strada e ci dirigiamo verso il Wadi el-Rayan è, riserva naturale situata a sud-ovest dell'oasi del Fayoum.
Il paesaggio è affascinante, stiamo attraversando un deserto piatto e molto omogeneo, con poche dune e rilievi. Ci alterniamo alla guida e ogni ragazza commenta la sensazione di guidare in questo contesto così particolare e a tratti impegnativo, perché alle piste dure e battute, si alternano tratti più sabbiosi.
Stiamo affrontando questa lunga pista per raggiungere un posto davvero speciale, la valle delle balene, nel Wadi Hitan.
E’ un luogo straordinariamente importante, perché sono stati rinvenuti fossili di balena ed altre creature acquatiche, risalenti a 40 milioni di anni fa, quando l’intera zona era coperta dal mare.
Il primo grande fossile appartiene ad un basilosauro, un genere di grande balena preistorica ormai estinta.
Il loro stato di conservazione è notevole, di alcuni esemplari sono rimaste anche le scapole e le costole; ci sono i resti di un sirenide e di un pesce spada preistorico. Disseminati qui e là e più difficili da individuare, ci sono anche fossili vegetali di mangrovie.
Rimaniamo impressionate da uno scheletro di balena con la spina dorsale incurvata, come se stesse ancora nuotando. E’ il più grande rinvenuto sin ora. Il sito è estremamente esteso e nel 2005 è stato proclamato patrimonio mondiale dall’umanità dall’Unesco. È un luogo unico per lo studio dell’evoluzione di certe specie preistoriche, balene in primis. È una valle molto bella, che trasmette pace ed energia, grandi ammassi rocciosi la punteggiano, e i suoi abitanti preistorici la popolano rendendola vivida nell’immaginazione.
Ci rimettiamo alla guida dei fuoristrada e affrontiamo una tratta di deserti più breve e raggiungiamo il lago Magico, un nome sublime per indicare un lago dai colori cangianti.
Ci rimettiamo alla guida dei fuoristrada e affrontiamo una tratta di deserti più breve e raggiungiamo il lago Magico: un nome sublime per indicare un lago dai colori cangianti, situato a ridosso di una duna.
All’ombra di un gazebo è stato preparato un bivacco dove pranziamo.
Dopo pranzo proviamo a scendere dalle dune circostanti con la tavola da sandboard. Aliai e Giulia sono bravissime, Vanessa se la cava e la mia performance…? Non pervenuta :)
Ci rimettiamo alla guida e torniamo al nostro campo base nel cuore dell’oasi del Fayoum.
Dal diario di Chiara
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