Ultimo giorno al Cairo.
E ‘impossibile esplorare tutti gli angoli interessanti di questa sterminata città, ma ci sono ancora almeno due quartieri a cui dobbiamo dedicarci, il quartiere copto e quello islamico.
Il quartiere copto è uno dei luoghi più storicamente significativi del Cairo è il cuore della comunità cristiana copta in Egitto.
E’ caratterizzato da stradine strette e tortuose e ospita numerosi luoghi di culto e siti di importanza storica E’ rimasto immutato nei secoli, tant’è che si trova al di sotto del livello medio della città. Ci soffermiamo subito ad osservare i resti della fortezza di Babilonia e poco più in là, si apre il cortile Chiesa di Santa Maria (Al-Muallaka): Conosciuta anche come la Chiesa Sospesa, per essere costruita proprio sulle rovine del forte di Babilonia. Entrando nel sagrato della chiesa incontriamo il vescovo Yolious con cui chiacchieriamo un po’, prima di andare nel suo ufficio e ricevere in dono delle raffigurazioni di icone sacre. Per entrare nella chiesa dobbiamo indossate una tunica per coprire le gambe, perché indossiamo pantaloncini sopra al ginocchio. Ci sono punti dove il pavimento è costituto uno spesso vetro che permette di vedere la strada sottostante e le pareti della fortezza romana che fanno da sostegno.
Usciamo dalla chiesa e veniamo intercettate da un gruppo di ragazzine che ci fanno un sacco di feste, vogliono fare foto insieme a noi, scattano selfie, ci mandano baci… una bagarre incredibile e festosa, non ci lasciano più andare via, per loro oggi non c’è scuola, ma noi dobbiamo continuare con il nostro lavoro.
Scendiamo le scale e raggiungiamo il livello in cui si sviluppa buona parte del quartiere, le vie sono strette e raccolte e si respira un’atmosfera diversa da quello del resto della capitale.
La Chiesa Copta ortodossa è stata fondata nel I secolo d.C. da San Marco Evangelista, che, secondo la tradizione, portò il cristianesimo in Egitto, dove si è radicato, dando origine ed una delle più antiche e distintive tradizioni cristiane nel mondo.
Lasciamo questa parte della città e ci muoviamo per raggiungere il suo cuore, il quartiere islamico, dove si trova il leggendario mercato di Khan el-Khalili, fondato nel 1382 dal sultano Barquq e concepito come caravanserraglio per accogliere i mercanti di passaggio al Cairo. Serviva come alloggio e punto di ristoro per persone e animali. Oggi è un vivace bazar, un labirinto di strade strette e tortuose, costellato di negozi che offrono un’infinità di prodotti diversi, tra cui spezie aromatiche, tessuti pregiati, gioielli, articoli in ottone e souvenir tradizionali. Il profumo delle spezie si spezie si mescola a quello dei cibi, perché oltre ai negozi, si trovano anche ristoranti semplici che offrono specialità locali e caffetterie. Passando su una strada sopraelevata vediamo dall’alto il mercato di Ataba, dedicato soprattutto ai tessuti.
Raggiungiamo un posto meraviglioso per pranzo, circondato da una parco verde del tutto surreale, perché il verde è un colore che si vede poco in questa città.
Rientriamo in hotel e lavoriamo ai computer, abbiamo un appuntamento importante per cena, viene a trovarci Wael, un amico egiziano conosciuto durante la spedizione del 2010, proprietario di un lodge dove ci eravamo sentite a casa. E’ stata una cena piacevolissima, Donnavventura ha amici in tutto il mondo e rivederli a distanza di anni, è un vero regalo.
Dal diario di Chiara
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