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Le tre grandi piramidi di Giza

Il gran giorno è arrivato.
La meta di oggi è la piana di Giza dove si trovano le grandi piramidi.
Il nostro campo base è dall’altra parte della città, affrontiamo il traffico del mattino e passiamo accanto al peculiare quartiere di Al-Qarāfa, chiamato anche la “città dei morti”. Si tratta del più antico cimitero musulmano del Cairo e si estende per chilometri, nel tempo però, nelle mastabe che ospitavano i defunti nel piano interrato, molte persone poco abbienti hanno cominciato ad abitare, creando un vero e proprio quartiere con una peculiare convivenza tra i vivi e i morti.
La piramide di Cheope si para di fronte ai vostri occhi, con tutta la sua straordinaria imponenza. Viene da chiedersi come siano riusciti a realizzare una tale mastodontica opera che resiste allo scorrere del tempo e dei millenni.
I piedi della piramide sono affollati da turisti, ma soprattutto da carretti trainati da cavalli e cammelli condotti dai loro insistenti cammellieri che parlano tutte le lingue del mondo.
In prossimità della piramide ci sono le nicchie dove sono state ritrovate le barche reali, quelle che il fatano e aveva usato in vita e che gli sarebbero servite anche dopo la morte.
Nell’antico Egitto la morte era considerata un passaggio verso una seconda vita eterna, ecco perché il defunto veniva sepolto con tutto ciò che gli sarebbe servito nell’aldilà.
In tutto l’Egitto ci sono 120 piramidi circa, ma quelle di Giza, sono quelle universalmente conosciute, ammirate, studiate da sempre.
Furono edificate circa 4500 anni fa, dai faraoni della VI dinastia, di cui portano i nomi, con la funzione di monumenti funerari.
La piramide di Cheope è la più antica e anche la più grande; ha una base quadrata di 230 m e un'altezza attuale di 138 m per costruirla furono necessari vent'anni di lavoro, 2 milioni e mezzo di blocchi di calcare, ogni blocco pesava 2,5 tonnellate, e il lavoro ininterrotto di 20.000 persone.
La cosa curiosa è che del faraone Chefren si sa poco, di lui abbiamo solo una statuetta alta 9 centimetri che lo raffigura. Lo storico greco Erodoto lo dipinge come un tiranno e dice: che non vi fu perfidia di cui non si macchiò.
La Grande piramide di Cheope è l'unica superstite delle cosiddette "sette meraviglie dell'antichità".
La seconda piramide è quella di Chefren un po’ più piccola ma costruita su di un piano elevato. Conserva parte della copertura originale in calcare levigato.
La piramide di Micerino è la più piccola delle tre piramidi principali della piana, forse per scarsità di risorse economiche o per declino del potere.
La squadra gira attorno alle piramidi per avere una prospettiva migliore e asseconda l’insistenza dei cammellieri improvvisando una carovana a quattro cammelli, è una situazione un po’ turistica, che però in questo contesto ha un certo fascino.
Per il pranzo raggiungiamo un ristorante paronimico dal quale si vedono magnificamente le tre piramidi maggiori, e le piramidi più piccole riservate alle mogli. Lo scorcio è davvero grandioso, uno scenario da film ma non è una scenografia, è la realtà!
Manca solo un elemento per completare le meraviglie della piana di Giza, la sfinge! Risale al regno di Chefren ed è scolpita da un unico sperone roccioso, tranne le zampe che sono realizzate con blocchi di riporto. E’ il più antico esempio di scultura monumentale d’Egitto.
E’ una raffigurazione emblematica del faraone Chefren con fattezze leonine che sono archetipo di regalità, mentre la testa è cinta dal nemes, simbolo di potere.
Poco lontano dalle grandi piramidi sorge il GEM, il nuovo Grande Museo Egizio, che non è stato ancora inaugurato ufficialmente. Al momento si possono vedere alcuni reperti importanti come l’imponente statua del faraone Ramses II, posta nel colossale atrio del museo.
In questo museo gli spazzi sono enormi e le linee spigolose e sfuggenti, a richiamare quelle delle piramidi; oggi abbiamo solo avuto un assaggio delle sue potenzialità che sono tanto grandi quanto il patrimonio di arte e conoscenza che ci hanno lasciato gli antichi egizi.

Dal diario di Chiara

 
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